16 ottobre 2011

LA CAUSA SEBORGHINA ALLA CORTE EUROPEA DI STRASBURGO: IL GOVERNO SPIEGA AI CITTADINI GLI ULTIMI SVILUPPI SULLA CAUSA IN CORSO

L’Ufficio Stampa del Palazzo del Governo del Principato di Segorga rende noto quanto segue:

Nella Sala del Palazzo del Principato di Seborga, alla presenza di tutto il Governo, ha avuto luogo la riunione prevista e voluta da S.A.S. Marcello I Principe di Seborga, per informare i cittadini su ciò che si sta compiendo.
La riunione è stata presieduta dalla Sig.ra Nina Dobler, Ministro degli Affari Esteri, la quale in apertura ha portato il saluto del proprio marito, S.A.S. Marcello I Principe di Seborga, convalescente per una rovinosa caduta.
Subito dopo, su precise domande avanzate dal Popolo, i legali incaricati per la trattazione della “Causa  Seborghina“ pendente dinanzi alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo: l’Avv. Alberto Romano e il Dott. Franco Vella, con l’assistenza dei due Consoli Onorari presenti, Sig. Arnotte e Sig. Mentil, hanno spiegato lo stato del processo.
In particolare hanno riferito che presumibilmente entro i primi mesi del prossimo anno 2012, la Corte si pronuncerà sulla “ricevibilità” del ricorso presentato nel 2008 e dai suoi successivi aggiornamenti.
Nell’ipotesi affermativa, il tutto sarà ufficialmente notificato allo Stato Italiano alla cui difesa erariale sarà concesso un termine di sei settimane per contro dedurre sulle ragioni addotte dalla difesa del Principato ed a quest’ultimo, un ulteriore termine di altre sei settimane perché lo stesso Principato possa replicare sulle deduzioni proposte dallo Stato Italiano.
Successivamente, la questione sarà decisa dalla Corte di Strasburgo relativamente alle lamentate violazioni riguardanti, in particolare, il diritto ad un’ equo processo ed il diritto al godimento di beni esistenti sui territori. Su espressa domanda circa le aspettative del Principato, è stato risposto che l’obbiettivo primario dello stesso è quello di giungere ad un confronto con l’Italia nell’interesse comune dei due Stati Sovrani, fatti salvi i reciproci diritti, fatti valere dinanzi alla Corte.
(Comunicato Stampa Ufficiale del Principato di Seborga n°1 del 15 ottobre 2011)