30 novembre 2010

Il Giornale.it si interroga sui primi mesi di regno di S.A.S. Marcello I

L'edizione del 28 novembre scorso del noto quotidiano italiano IL GIORNALE ha dedicato un articolo su S.A.S. Marcello I di Seborga e sui suoi primi mesi di regno. Vi proponiamo qui di seguito l'articolo in questione:

Marcello I: «Tasse all’Italia? Le pagheremo ancora per poco»
Sua Altezza Serenissima (campione mondiale offshore) fa il bilancio di sette mesi di reggenza, sempre aspettando l’agognata autonomia.

Seborga. Sono passati circa sette mesi da quando l’imprenditore Marcello Menegatto, il rampollo di una famiglia che ha tratto dal nylon le proprie fortune, fu proclamato Principe di Seborga con un mandato settennale: il voto popolare ha dato torto a Pepi Morgia, il light designer amico di Fabrizio De André.

I primi sette mesi di reggenza targati Marcello I meritano un consuntivo: a cavallo tra folklore e rivendicazione, da tempo Seborga chiede l’autonomia dall’Italia. Sia al nostro Stato, sia presso le Corti di Giustizia europee.

Sei ottobre duemiladieci: con un’ordinanza, sua Altezza Serenissima chiese a tutti i cittadini del principato di consegnare, se in loro possesso, tutta la documentazione utile alla causa del riconoscimento del principato di Seborga. Tempo limite, un mese. I risultati nelle parole di Marcello I: «Abbiamo svolto un ottimo lavoro. Il merito va a una rete di rapporti diplomatici tessuti in tutto il mondo: di qui l’arrivo dei documenti, che abbiamo messo in ordine del mio predecessore Giorgio I».

Il primo passo è compiuto. Quello successivo prevede che «entro l’anno tutta la documentazione verrà consegnata alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo», per avere la sentenza definiva «intorno all’inizio dell’estate del 2011». Parola di Principe.

Non solo Strasburgo, comunque, nella piccola Seborga. «In questi sette mesi - spiega Marcello I - si è ridotto il numero dei Consoli onorari. Ho impostato il governo in modo da avere le basi per poter lavorare nel migliore dei modi». Il Principe si scopre manager, quindi. Anche in un borgo di alcune centinaia di anime.

Senza dimenticare di esser - noblesse oblige - uno sportivo di talento. In un ambito che più principesco non si può: «Sono 15 anni che pratico offshore. Nel 2000 ho vinto un Mondiale, sono stato quattro volte campione europeo e italiano e medaglia d’oro nello sport». Una passione che la carica istituzionale, giocoforza, ridimensiona: «A fine novembre rinuncerò a due gare negli Emirati Arabi - continua il Principe - ma le salto per rimanere qui nella mia Seborga per la commemorazione di Giorgio I che cade in quelle date».

Da gennaio partirà la macchina del folklore a 360 gradi: emissione di francobolli, monete (senza corso legale in Italia) ma accettate nel circondario: Seborga ha una propria zecca, e la moneta locale - il Luigino - è indicizzato all’euro e gadget. Tutto il merchandising sarà curato da una società con sede in Italia. «Dove - sottolinea Marcello I - pagheremo le tasse. Almeno per il momento».

Salutiamo Sua Altezza con un’ultima domanda riguardante la crisi di governo che sta colpendo il nostro Paese, chiedendo al Principe quale consiglio ha da dare al primo ministro: «A Berlusconi dico di tenere duro, di lasciar parlare gli altri e continuare così con la sua linea».

È bipartisan, la visita a Seborga: i suoi caruggi, addobbati con il bianco e azzurro, sembrano sospesi nello spazio e nel tempo, dando l’illusione di essere all’estero. È il tricolore che sovrasta il municipio a riportare alla realtà. In Italia. Almeno per ora...

Qualche metro più in là, il posto di guardia al confine tra il Principato e l’Italia o Vallebona, dipende dai punti di vista: un gendarme controlla attento il flusso da e verso Seborga. «Le carte d’identità - ci spiega - vengono rilasciate solo ai residenti. Perlomeno, bisogna vivere qualche anno qui a Seborga». Come in un Principato vicino, si direbbe.

Si crede nell’indipendenza anche nella vicina Seborga: «I documenti relativi all’indipendenza ci danno ragione. Persino Mussolini, in alcune sue lettere, scrisse che Seborga non faceva parte dell’Italia». Lo dice il gendarme, congedandoci cordialmente. Lo pensano tutti. A un tiro di schioppo, il Principato di Monaco si affaccia sul mare. Seborga lo guarda dall’alto. Sognando di fare lo stesso con l’Italia.
(Fonte: Il Giornale.it - Redazione)

Opinioni: Il Gran Priore Beltrutti risponde a S.A.S. Marcello I e all'avv. Romano

Pubblichiamo qui di seguito le repliche del Dott. Beltrutti a S.A.S. Marcello I e all'Avv. Romano sulle recenti vicende che vede coinvolti l'Ordine dei Cavalieri Bianchi di Seborga (V.E.O.S.P.S.S.) e il Principato di Seborga:

Egregio Direttore,
mi permetto di inviare al suo giornale, come anticipazione, quanto abbiamo provveduto ad inviare in data odierna, per lettera AR, al Sig Marcello Menegatto, Princoipe pro tempore di Seborga.


Sig. Marcello Menegatto
Principe pro tempore di Seborga
Seborga


Io, Fra Diego Beltrutti, Gran Priore del V.E.O.S.P.S.S., su conforme decisione del Capitolo Generale dell’Ordine, ricordo e ribadisco che il Venerabilis Equester Ordo Sacri Principatus Sancti Sepulchri (conosciuto anche con il nome distintivo di “Cavalieri Bianchi di Seborga”) è un Ordine cavalleresco sovrano e non ha alcuna necessità di essere riconosciuto da parte sua né da altri organi del Principato.
Per tale ragione, non è stata mai avanzata alcuna richiesta di riconoscimento e pertanto la sua comunicazione pubblicata su “La Gazzetta di Seborga” in data 24 Novembre 2010 è illecita ed infondata.
Voglio qui richiamare la diffida che a suo tempo le è stata recapitata e ribadisco che qualora lei continui nella su illecita azione non avrò esitazioni a prendere le opportune iniziative in ambito giudiziario.


Fra Diego Beltrutti
Gran Priore dell’Ordine
Dato in Busca, lì 28 Novembre 2010, AD






Chiar.mo Direttore,
Solo oggi ho potuto prendere visione della lettera a firma dell’Avv. Alberto Romano e pubblicata sul sito de “La Gazzetta di Seborga” con data 14 Novembre 2010.
A riguardo, Le preciso che è quest’ultimo ad ingenerare confusione e a non avere, evidentemente, le idee ben chiare. Il V.E.O.S.P.S.S. è un Ordine cavalleresco sovrano e come tale non dipende in nessuna maniera dal Principe di Seborga, così come risulta dalla storia e dallo statuto.
Pertanto né l’avv. Romano né chiunque altro, al di fuori degli organi istituzionali, può legittimamente rappresentarlo ed utilizzare uniformi, insegne, simboli o quant’altro di sua proprietà esclusiva.
I cavalieri che hanno aderito al V.E.O.S.P.S.S., legittimamente costituito, sono gli unici membri di diritto dello stesso e chiunque altro si arroghi tale qualifica lo fa in maniera illegittima.
Abbiamo già provveduto ad inviare formale diffida al sig. Marcello Menegatto, Principe di Seborga, al fine di inibirgli la rappresentanza e la titolarietà del V.E.O.S.P.S.S. Altrettanto faremo con l’avv. Alberto Romano se continuerà a persistere nel suo illecito comportamento riservandoci fino da ora qualsiasi azione legale dovessimo ritenere opportuna e necessaria, azione dalla quale fino ad ora ci siamo astenuti per spirito di tolleranza.

Fra Diego Beltrutti
Gran Priore dell’Ordine
Dato in Busca, lì 28 Novembre 2010, AD

25 novembre 2010

ProSeborga ricorda S.A.S. Giorgio I

Ad un anno dalla dolorosa scomparsa di S.A.S. Giorgio I, ProSeborga, il Portale dell'ufficio turistico del Principato, ha voluto ricordare la figura del compianto Principe, pubblicando un'intervista rilasciata alla BBC un paio di anni fa:









Ricordando S.A.S. Giorgio I di Seborga, ad un anno dalla sua scomparsa

25 Novembre 2009 - 2010
In Commemorazione del Nostro Amato Principe, S.A.S. Giorgio I


Giorgio Carbone, Principe di Seborga, ad un anno dalla sua dipartita da questa vita terrena, i seborghini lo vogliono ricordare con le frasi dette sulla sua persona.


Giorgio

"un uomo semplice con certi atteggiamenti burberi e scontrosi
ma che bonariamente si trasformavano
in sorrisi e riusciva sempre a conquistare tutti.

Il Suo popolo gli aveva affidato un’anime una missione,
che nonostante la malattia anche negli ultimi anni
non aveva smesso di portare avanti,
per il riconoscimento e la libertà del Principato.

Conobbe lunghi anni di fatica e delusione,
conobbe uomini di ogni genere,
fanfaroni e fedeli amici, millantatori e fratelli,
ma sapeva che così è composta l’umanità e la accettava,
con il sorriso pubblico e tanta tristezza segreta.”

Giorgio Carbone, Principe di Seborga, è morto
ma il ricordo di quello che ha fatto non morirà mai,
sarà tramandato nella storia
e rimarrà un vivo ricordo nei nostri cuori.

Ciao Giorgio,
siamo sicuri che da lassù, ci guiderai.


I seborghini
(cialtroni!)
come bonariamente ci chiama

24 novembre 2010

Il Principato di Seborga non riconosce l’Ordine dei Cavalieri Bianchi di Seborga (VEOSPSS)

Pubblichiamo qui di seguito una nota ufficiale di Palazzo, datata 24 novembre e firmata da S.A.S. Marcello I e dal Consiglio della Corona, nella quale disconosce in modo esplicito l’ordine del Venerabilis Equester Ordo Sacri Principatus Sancti Sepulchri, conosciuto anche come Venerabile Ordine Equestre del Sacro Principato del Santo Sepolcro (o di Seborga), di cui il Dott. Diego Beltrutti ne è il Gran Priore:



Egr. Dott. Diego Beltrutti

In questa occasione ci troviamo davanti al Consiglio della Corona tutto e le comunichiamo che, Noi, come Principato di Seborga, non intendiamo riconoscere il suo cavalierato, a seguito delle sue dichiarazioni di ovvia natura contraria al Principato e al suo Principe.

Tutt’ora non ci sovviene il come possa titolare il suo cavalierato con il nome del Principato di Seborga, senza la Nostra autorizzazione e/o Nostro riconoscimento.



S.A.S. Marcello I e il Consiglio della Corona
Principato di Seborga, 24 novembre 2010

18 novembre 2010

Football Sala Disabili: Italia - Principato di Seborga Nel Mondo Onlus il 28/11 a Sedriano (MI)

Si terrà la prossima domenica 28 novembre presso il palasport Aldo Moro, via Allende di Sedriano (MI) la partita amichevole ufficiali della rappresentativa nazionale diversamente abili della Federazione Italiana Football Sala contro la rappresentativa disabili dell'Associazione Onlus Principato di Seborga Nel Mondo di Seborga (IM).

La gara sarà giocata nel contesto delle Finalissime 1°-2° Posto di Coppa Italia FIGC Lombardia di Calcio a 5 di Serie C1 Maschile e Femminile tra la partita femminile e la partita maschile.

Entusiasta di questa possibilità la vice presidentessa della Federazione Italiana Football Sala Flavia Valente, responsabile nazionale del settore disabili FIFS “siamo davvero felici ed orgogliosi di questa opportunità di collaborazione che ci viene data , apprezziamo molto il lavoro di promozione sportiva del delegato regionale Vincenzo Spadea, e siamo felici della vetrina che potranno avere gli atleti diversamente abili partecipanti, e dell'occasione per le altre squadre di vedere quanto lo sport può essere praticato in tutte le sue forme”.
La gara avrà inizio alle 16,30 e sarà ripresa da Legnano Web TV con commento di Rinaldo Badini.

14 novembre 2010

Opinioni: Precisazione articolo Beltrutti 11 novembre2010

Egergio Signor Direttore,
dopo tantissimo tempo, ci risentiamo ma solo perchè, avendo letto un commento del Dott. Beltrutti sull'attacco terroristico alla Cattedrale caldea di Saydet, ritengo necessaria una precisazione.
Premesso che lo sdegno sul vile attentato sicuramente è condiviso da ogni uomo di fede, ancor di più se Cavaliere di un Ordine Religioso come il Venerabilis Equester Ordo Sacri Principatus Sancti Sepulchri, tuttavia è doveroso a nome, proprio dei Cavalieri che appartengono a questo glorioso e storico Ordine e mio personale, puntualizzare quanto segue:
Il Dott. Beltrutti non rappresenta il VEOSPSS non essendo mai stato, validamente, nominato Gran Priore dello stesso.
A nulla rileva l'elezione del 6 febbraio 2010, alla quale hanno partecipato soltanto 4 o 5 Priori che non rappresentano la maggioranza del Capitolo.
Il commento del Dott. Beltrutti pertanto è da ritenersi a titolo personale dello stesso e non quale Gran Priore di un numero di Cavalieri che non lo riconoscono anche perchè l'Ordine al quale fa riferimento lo stesso appartiene a pieno ed esclusivo titolo, territorialmente al Principato di Seborga e del quale, personalmente, Gran Priore è soltanto S.A.S. Marcello 1° , Principe di Seborga.
Detta puntualizazzione, egregio Direttore, appare necessaria dal momento che, ancora una volta, il dr. Beltrutti continua a generare confusione nell'ambito dell'Ordine al quale ci onoriamo di appartenere.
Distinti saluti.

Alberto Romano, Cavaliere e già Vice Gran Priore del VEOSPSS
14/11/2010

11 novembre 2010

Il Commento del prof. Beltrutti sull’attacco terroristico alla cattedrale caldea di Saydet el-Najat (Baghdad).

Riportiamo qui il commento del prof. Diego Beltrutti, Gran Priore del VEOSPSS, l’Ordine dei Cavalieri Bianchi di Seborga, rilasciato subito dopo i tragici fatti avvenuti nella cattedrale caldea di Saydet el-Najatuna di Baghdad ove un gruppo di terroristi iracheni legati ad Al Qaeda, ha compiuto un attacco culminato poi con la morte di 47 fedeli, (oltre a sette poliziotti e cinque terroristi).

«È un grande dolore perché è stato un atto disumano; neppure agli animali si fanno di queste cose»: credo che queste parole, pronunciate dal Vescovo caldeo di Baghdad, Shlimoune Wardouni, siano una sintesi di cosa sta avvenendo in Iraq.
Qui si trovano uomini che, mimetizzati e riparati da una nobile parola come quella di Allah, si comportano in modo truculento.
Il bagno di sangue, conseguente all’irruzione dei terroristi di Al Qaeda nella cattedrale caldea di Saydet el-Najat (Nostra Signora del Perpetuo Soccorso) in Baghdad non ha, non può, e non potrà mai avere alcuna giustificazione. Queste sono azioni che vanno bloccate, sradicate dal consesso umano.

D.: Oggi, come giudica la situazione dei cristiani in Medio Oriente?
R.: Negli ultimi sette anni, in seguito alle minacce, agli attentati ed alle continue vessazioni, sono fuggiti dall’Iraq almeno 300.000 caldei. «Altri fuggiranno a breve» ha affermato Pius Kasha, vicario della chiesa siro-cattolica. Questa vicenda è doppiamente tragica.
Il primo punto su cui riflettere è «come è potuto succedere»? Come è potuto succedere che terroristi islamici, vestiti con uniformi militari, siano penetrati in chiesa nel bel mezzo di una funzione eucaristica.
Padre Wasim Sabieh e padre Thaier Saad Abdal sono stati uccisi in modo spietato, con un colpo alla nuca, mentre i fedeli fuggivano terrorizzati.
Come hanno potuto sparare sui religiosi e sulla folla?
Il fatto poi che i terroristi abbiano cercato di giustificare il loro vile atto definendolo: «una ritorsione per due mogli di sacerdoti imprigionate in monasteri perché convertite all’Islam» non basta.
Per alcuni terroristi islamici quest'uomo era colpevole per il solo fatto di pregare pacificamente il Dio dei Cristiani.

D.: Gran Priore, Lei ha accennato a due punti ma non ci ha detto il secondo.
R.: Il secondo punto negativo è come questa immane tragedia si sia svolta nella più totale indifferenza.
Sono passati giorni, ma non ho letto sui giornali lo sdegno provenire dal mondo arabo, né parole di ferma condanna dalle comunità islamiche operanti in Italia.
In questi casi io spesso faccio un gioco: mi immagino che cosa sarebbe successo se un gruppo di ipotetici terroristi cristiani avesse fatto irruzione in una moschea a Riad, magari durante il Ramadan o se un gruppo arabo avesse fatto irruzione in una sinagoga a Gerusalemme.
Ho la sensazione che il mondo cristiano venga da molti considerato il ventre molle delle culture che si affacciano sul mediterraneo: facili bersagli, successive parole di biasimo del tipo “non fatelo più”. Ritorsioni zero.
 
D.: Ma non tutti gli islamici sostengono la jihad, né sono terroristi!
R.: Certamente e fortunatamente vi sono islamici di pasta differente.
«Non in nome dell’Islam si possono compiere attentati», ha affermato il vicepresidente del Consiglio superiore sciita, Abdel Amir Kabalan, «l’Islam condanna ogni attentato o aggressione contro la persona umana».
Purtroppo tali voci sono piccoli rumori nel deserto. Per i cristiani le difficoltà della vita in Iraq non sono un caso.
Secondo Yusef Mirkis, capo della chiesa domenicana in Iraq, «questa era un’operazione pianificata da molto tempo; basta guardare gli esplosivi e le armi e si capisce che non poteva essere organizzata in un paio di giorni».

D. Quali prospettive vede per il futuro?
R.: Quando penso che un uomo pio e santo come Bernard de Clairvaux, dottore della chiesa, ormai esasperato dalla assoluta sordità del mondo islamico di fronte alle proteste per i continui massacri di pellegrini, di fedeli inermi, la cui unica colpa era quella di andare a pregare a Gerusalemme, giungeva a teorizzare il concetto di “malecidio”, comprendo l’attualità ed il ruolo del nostro Ordine.

10 novembre 2010

Conferenza su "I Diritti Umani" del Cav. Giorgio Pistone

Giovedì 11 Novembre 2010 alle ore 18,00 a Vallebona, presso la Biblioteca civica 8 Luoghi nel Palazzo Comunale, per il V Radeo di Vallebona, sarà tenuta una Conferenza del Cav. Giorgio Pistone sul tema “I Diritti Umani”.

Il cav. Pistone, abbandonata da tempo la libera professione, ed ora anche l’attività di saggista nell’ambito tecnico-legale, ora dedica finalmente tutta la sua attenzione ai temi preferiti del Principato di Seborga, della Religione e del divertimento letterario.

Nel suo sito: http://www.giorgiopistone.com/  compaiono suoi testi esauriti o inediti riguardanti questi argomenti, ad iniziare dall’Origine e storia del Principato di Seborga e del Grande Segreto. L'ingresso e` libero.
(Fonte: A. Rossi)