25 gennaio 2006

Si moltiplicano le reazioni e i commenti all'annuncio dell'abdicazione di S.A.S. Giorgio I

S.A.S. Giorgio I, Principe di Seborga, ha deciso di abdicare dopo 43 anni regno e - per il momento - non sembra cambiare idea. Questa, in sostanza, e` la notizia bomba che ha ormai fatto il giro del mondo e che continua in questi giorni a suscitare motivi di stupore, perplessita` e preoccupazione da parte di molti, non solo a Seborga ma anche in Italia e in tutto il mondo. E mentre tutti si interrogano su quello che e` accaduto e accadra`, anche i bambini delle materne del Principato chiedono al Principe di non andarsene.
Ieri mattina, nella scuola del Principato, si è parlato del caso. Dice Manuela Rebaudengo, insegnante della scuola materna: «I bambini sono molto legati al loro Principe. Ci sono rimasti male quando hanno saputo dalla tv che se ne vuole andare. Hanno chiesto di parlarne e vogliono fare qualcosa per fargli cambiare idea». In questi giorni stanno ultimando un progetto su Seborga vista coi loro occhi. Non è escluso che, nei prossimi giorni, possano incontrare Giorgio I per chiedergli spiegazioni. Sentire direttamente dalla lui perché vuole abbandonare. Continua la maestra: «Giorgio vuole molto bene ai bambini: abita proprio sotto la scuola, e a volte viene a salutarli. E’ rispettato e amato anche dai più piccoli».
Anche nella scuola elementare ieri si è affrontato un caso di cronaca che li convolge da vicino. Un regnante che litiga con il Comune per un’aiuola di troppo davanti alla chiesa storica di San Bernardo. La maestra, Clara Bompan, ha cercato di spiegare con parole semplici la vicenda che tiene banco a Seborga. Sulla lavagna, un disegno illustra la storia del Principato: «Giorgio è una persona simpatica e ironica, che scherza con i bambini. Spero che ritorni sui suoi passi».
Intanto, anche i «grandi», nel senso di adulti, si schierano e dicono a Giorgio di ripensarci. A partire dai seborghini doc. Maria Luisa Morelli, del ristorante San Bernardo, è un priore, ossia con un genitore e un figlio residenti nel Principato. Da anni si diletta a progettare e cucire le divise dei cavalieri e delle altre cariche del Principato: «Quando Giorgio è stato confermato principe a vita, ha preso un impegno preciso con tutti noi, suoi sudditi. Non accettiamo, quindi, che se ne vada prima del previsto».
Un altro priore è Josy Ruppe, seborghina da quattro generazioni, amica d’infanzia di Giorgio Carbone, cresciuta con lui nel Principato. Da dietro il bancone dell’alimentari-edicola Da Antonia, dove lavora dal ’49, commenta: «Senza di lui siamo finiti. Ha fatto tanto per Seborga: ce li sognavamo tutti i pullman che sono arrivati in questi anni».
Fiorenzo Viarengo, artigiano che, da tre anni e mezzo, ha aperto una attività nei carrugi, dichiara: «Da quando sono arrivato ho sentito parlare dei disaccordi tra il Principe e il Comune. Forse è per questo che il turismo ha subito una flessione: ci sono sempre meno visitatori. Sarebbe il caso di raggiungere una tregua».
Il consigliere Flavio Gorni, che è assessore alla Protezione civile per la Comunità Montana Intemelia, pensa che si possa ancora fare qualcosa per fermare i lavori di costruzione dell’aiuola davanti alla chiesa di San Bernardo, cancellando così le ire del Principe. Dice: « Giorgio non è soltanto il Principe da mostrare nelle manifestazioni folkloristiche. E’ una persona con una grande cultura storica, che deve essere consultato per ogni decisione importante».
Intanto, il sindaco, Franco Fogliarini, promette una maggiore collaborazione con Giorgio I, ma resta sui suoi passi per quanto riguarda il progetto del piazzale davanti alla chiesa: «Il progetto risale al ’93, quindi tre legislature fa. Nessuno, da allora, ha presentato osservazioni. Principe compreso. Noi abbiamo avuto il merito di ottenere 350 mila euro di fondi. La chiesa sarà illuminata dal basso e verrà realizzata un’aiuola con un tappeto verde con roselline».
Continueremo nei prossimi giorni a pubblicare commenti e reazioni alla vicenda, raccogliendo articoli pubblicati anche dalla stampa italiana ed estera (vedi: The Seborga Times) eda altre associazioni o organizzazioni. Invitiamo pertanto anche i nostri lettori ad esprimersi scrivendo a SeborgaPress al seguente indirizzo: seborgapress@libero.it
(Nelle foto: veduta della scuola materna e Chiesa storica di San Bernardo)